Il sistema politico italiano mostra segnali divergenti. La frammentazione del partito è elevata e le leadership del partito rimangono in concorrenza tra loro.
A sinistra, Enrico Letta, il nuovo segretario del Partito Democratico (Partito Democratico o PD), e Giuseppe Conte, il nuovo leader del Movimento 5 Stelle, dovranno capire come gestire il loro rapporto nel futuro. Accanto a loro c'è la galassia centrista, fatta di partiti piccoli ma comunque fondamentali per una possibile vittoria elettorale, dove si trovano Matteo Renzi e l'ex ministro Carlo Calenda. Alla sinistra del PD c'è anche un gruppo di piccoli partiti come il partito Liberi e Uguali (LeU) del Ministro della Salute Speranza e gli esiliati del Movimento 5 Stelle.
A destra la situazione è più chiara, ma non per questo meno complessa: Giorgia Meloni, con il suo partito Fratelli d'Italia, è ora vicina alla Lega di Salvini nelle urne. Se la tendenza elettorale continuerà, Meloni potrà sfidare apertamente la leadership dell'ex ministro dell'Interno. In ogni caso, il peso dei Fratelli d'Italia nella coalizione è molto rafforzato. Resta Forza Italia che, seppur in costante calo, mantiene un sostegno che oscilla tra il 7 e il 10 per cento. Meno partiti, dunque, ma non per questo meno divisi: Go Italia è un partito centrista e popolare, la Lega sostiene il governo Draghi come forza nazionalista e sta formando un nuovo gruppo europeo con il PiS polacco e il partito ungherese di Orban, mentre i Fratelli d'Italia sono in opposizione e fanno parte del gruppo conservatore europeo. Riportare tutto sotto un'unica guida non sarà facile.