Viviamo nel secolo delle città. Il 55% della popolazione mondiale attualmente vive nei centri urbani. L’80% del Pil mondiale dipende dall’economia delle città. I centri urbani non stanno semplicemente ampliando il loro raggio d’azione a livello internazionale, ma sono diventati luoghi cruciali in cui cresce la concentrazione di risorse umane, finanziarie, tecnologiche e culturali. I dati demografici ed economici, così come le nuove sperimentazioni democratiche o i recenti risultati diplomatici, sono lì a dimostrarlo. Da questo punto di vista le città sono tra i luoghi più adatti a raccogliere le sfide del futuro, dallo sviluppo economico alla sostenibilità ambientale, passando per il rinnovamento politico-istituzionale, solo per citarne alcune.
Tuttavia, proprio mentre le città tornano a guadagnare un ruolo centrale, noi tutti spesso fatichiamo a prenderne atto perché ragioniamo ancora in termini westfaliani. Governo, enti locali e società civile del nostro Paese dovrebbero rendersene conto, specie in un momento in cui l’Italia ha assunto la Presidenza del G20, il principale foro per la cooperazione economica e finanziaria globale. Nell’ambito del G20, infatti, Roma e Milano ospiteranno nelle prossime settimane il gruppo di engagement chiamato Urban-20 (U20), riunendo i sindaci delle più importanti città del pianeta per interagire con i dibattiti tra i leader nazionali del G20. Lo sviluppo di un approccio integrato alla “diplomazia delle città” da parte dell’Italia, dunque, è quanto mai necessario per sfruttare le possibilità davanti a noi.
- Policy Brief 15/2021: “City diplomacy”. A new chance for the Italian G20 Presidency, Raffaele Marchetti (Italian version)