L’avvicinarsi delle elezioni, e quindi della formazione di una nuova maggioranza parlamentare e di un nuovo Governo, ha riaperto la discussione sul futuro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) concordato con l’Unione europea. In questo Policy Brief si passano in rassegna le varie possibilità teoricamente a disposizione del prossimo Esecutivo. Allo stesso tempo, si analizza il cosiddetto “triangolo di ferro” che si è andato formando tra PNRR, disciplina di bilancio e Banca centrale europea. Infatti l’attuazione delle riforme previste dal PNRR è vincolata da una parte – secondo il Regolamento (Ue) 2021/241 – a una sana gestione delle finanze pubbliche, dall’altra la stessa attuazione è diventata di recente una delle condizioni da rispettare per poter beneficiare del cosiddetto “scudo anti spread” della Bce. Tutti elementi che fanno sempre di più del PNRR un meccanismo di ancoraggio dell’Italia all’Ue e più in generale alla sostenibilità dell’elevato debito pubblico nazionale.
Policy Brief n. 17/2022, Il nuovo Governo e il “triangolo di ferro” tra PNRR, Bce e disciplina di bilancio, Luca Bartolucci