Ripartiamo con le riforme costituzionali? Sì, ma meglio con un percorso “a tappe”
In questa legislatura si torna a ipotizzare una riforma della Costituzione, stavolta per concentrarsi sulla forma di governo. Quali lezioni è possibile trarre dal fallimento di diverse revisioni costituzionali di carattere complessivo tentate nelle passate legislature, e per altro verso dall’approvazione nella scorsa legislatura di una serie di revisioni costituzionali a carattere puntuale? Se le riforme si vogliono fare “sul serio”, e non usare come mero strumento comunicativo, l’esperienza tende a sconsigliare l’ipotesi di predisporre un unico progetto di revisione costituzionale sulla forma di governo, magari affidandone la redazione a una (ennesima) commissione bicamerale o a un comitato di studio governativo. Piuttosto, sarebbe assai utile procedere “a tappe”, mediante una successione di micro-revisioni costituzionali “puntuali”. In questo Policy Brief, oltre a ragionare su vantaggi e svantaggi di un metodo simile, si ipotizzano tre tappe per intervenire sulla forma di governo, partendo da quei tratti di strada su cui vi è una più ampia convergenza tra le forze politiche e gli stessi costituzionalisti.
- Policy Brief 8/2023: Ripartiamo con le riforme costituzionali? Sì, ma meglio con un percorso “a tappe”, Nicola Lupo