Perché all’Italia servirebbe un Consiglio di Sicurezza Nazionale
Quattro Paesi del G7 (Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Giappone) si sono già dotati di un Consiglio per la Sicurezza Nazionale (CSN), il Canada ne ha recentemente annunciato la costituzione mentre in Germania la discussione politica si è arenata per alcune diatribe fra le forze politiche. Anche in Italia, si argomenta in questo Policy Brief, è necessario un ripensamento dell’architettura di sicurezza nazionale che, conferendo maggior peso ai domini non tradizionali, abbracci l’intera superficie di attacco del Paese. Ad esso deve accompagnarsi un’attività di costante mappatura del reale perimetro della minaccia che rifletta le posizioni dei relativi stakeholder nella formulazione della risposta complessiva del Governo. È dunque inevitabile una riflessione sulla necessità di un punto di fusione costante e permanente delle diverse priorità in una direttrice di governo armonica.
- Policy Brief 15/2023: Perché all’Italia servirebbe un Consiglio di Sicurezza Nazionale, Beniamino Irdi
* Una versione ampliata di questo Policy Brief è stata presentata dall’autore lo scorso 20 novembre al workshop “Consiglio per la Sicurezza Nazionale: dovrebbe l’Italia istituirlo?” che si è tenuto al Campus Luiss di Viale Romania, organizzato dal POlicy Observatory della Luiss SoG.