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Assegnazione del Premio giornalistico “Altiero Spinelli” 2017, insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica, a Sergio Fabbrini

Pochissime personalità in Italia e in Europa hanno dimostrato negli ultimi anni la capacità di saper creare un circolo virtuoso fra la riflessione accademica sul processo d’integrazione europeo e la ‘comunicazione’ della sua narrazione in modo chiaro, definito, logico. Sergio Fabbrini è certamente il protagonista sulla scena italiana del tentativo di coniugare lo studio e il racconto dell’esperienza europea. Per questo motivo è stato scelto per ricevere l’edizione 2017 del Premio giornalistico “Altiero Spinelli”, insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica.

Sergio Fabbrini è Professore di Scienza della Politica e Relazioni Internazionali alla LUISS Guido Carli e direttore della LUISS School of Government. Dal 2004 al 2009 è stato Editor della Rivista Italiana di Scienza Politica, posizione prestigiosa in cui è succeduto a Giovanni Sartori. Oltre ad essere un ricercatore conosciuto a livello internazionale per le sue pubblicazioni e per le sue lezioni tenute nelle più importanti università del mondo – tra cui le università Berkeley e Harvard, Fabbrini è impegnato in un’attività che lo ha reso il candidato perfetto per il Premio Spinelli, quella di editorialista per il quotidiano Il Sole 24 Ore.

La rubrica settimanale di Fabbrini sul ‘Sole’ è diventata una vera e propria bussola politica e un canale privilegiato per la diffusione di un pensiero pro-europeo, federalista, e politicamente elevato. Tramite i suoi articoli, Fabbrini non ha solo commentato i trends dell’attualità politica europea o offerto riflessioni ex post; piuttosto, è riuscito a trasformare i suoi interventi in un esercizio di creatività politica e in uno strumento di formazione capace di illuminare i meccanismi di potere e gli equilibri dinamici al lavoro nel contesto europeo. Nel suo ultimo pezzo del 27 agosto, per esempio, Fabbrini chiude l’articolo suggerendo come “l’involuzione intergovernativa dell’Ue potrà essere neutralizzata solamente attraverso una riforma della sua governance, così da separare il processo decisionale europeo dai condizionamenti dei governi e delle politiche nazionali”. Fabbrini è stato capace di indirizzare il dibattito sui temi europei e di dare forma e voce a un’opinione pubblica europeista che finora aveva trovato una ben magra rappresentanza nei media.

Nel suo ultimo libro, Sdoppiamento. Una prospettiva nuova per l’Europa (Laterza 2017), Fabbrini riprende l’idea di un’integrazione differenziata fra un cuore federale ed un’area di paesi interessati esclusivamente all’integrazione economica come soluzione alla “crisi esistenziale” dell’Unione. Nelle sue proposte, Fabbrini parla chiaro al potere, e come solo quegli studiosi che combinano eccellenza accademica all’intuito e al coraggio politico sanno fare non usa giri di parole. Certamente, l’attuale fase del processo d’integrazione, la crisi economica e la pericolosa polarizzazione del dibattito politico rendono più facile la riscoperta di categorie di pensiero più “radicale”. Questo non riduce la portata del discorso di Fabbrini, che parla di Unione federale, democrazia sovranazionale e critica la natura intergovernativa della maggioranza delle decisioni europee.

In conclusione, la decisione di assegnare il Premio Giornalistico Altiero Spinelli 2017 a Sergio Fabbrini è senza dubbio basata sull’evidenza di come la più alta forma di riflessione possa tradursi in modalità comunicative efficaci, e da lì generare energia e stimolo a sostegno di un cambiamento politico a favore di tutti i cittadini.

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Il 9 luglio 1980 Altiero Spinelli riunì al Ristorante “Crocodile” di Strasburgo alcuni eurodeputati che avevano accolto il suo appello: “la Comunità deve riformarsi o perire, la responsabilità della crisi è dei governi, solo l’Europarlamento può elaborare un progetto per rendere la Comunità democratica ed efficace”. Nasceva così il Club del Coccodrillo che ha influenzato l’integrazione europea dal progetto dell’Europarlamento del 14 febbraio 1984 in poi. Il progetto ha ispirato il passaggio dalle Comunità economiche all’Unione europea e le riforme che hanno permesso fra l’altro l’introduzione nei Trattati della cittadinanza europea, del potere di codecisione fra Parlamento europeo e Consiglio, delle politiche per la società europea e della ripartizione delle competenze fra Unione e Stati membri secondo i principi di sussidiarietà, proporzionalità e solidarietà. Nella convinzione che ogni azione politica deve usare gli strumenti della comunicazione e dell’informazione, Altiero Spinelli fondò insieme a Felice Ippolito e Pier Virgilio Dastoli un periodico plurilingue europeo “Crocodile: lettera ai membri del Parlamento europeo”, che ha accompagnato e commentato il lavoro costituente europeo dall’ottobre 1980 al giugno 1983 e che è poi diventato un utile supporto dell’Intergruppo federalista per gli Stati Uniti d’Europa. Il logo del coccodrillo è stato disegnato da Sergio Ruffolo ed è diventato un simbolo della battaglia per gli Stati Uniti d’Europa.

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