Il prossimo 6 maggio è una data significativa per la politica del Regno Unito. Quel giorno si terranno infatti varie tornate elettorali fra cui quella per il Parlamento scozzese, poi elezioni suppletive in un collegio chiave e infine elezioni locali in Inghilterra. Una tornata utile per sondare innanzitutto lo stato di salute dell’attuale protagonista della vita politica britannica, il Primo Ministro Boris Johnson. Nonostante alcune recenti polemiche, i Conservatori inglesi – stando ai sondaggi – potrebbero “capitalizzare” i risultati positivi della campagna vaccinale, tali da depotenziare perfino il sentimento indipendentista scozzese che si era ravvivato con la Brexit.
Da valutare se le recenti polemiche di cui Johnson è oggetto saranno in grado di minarne l’immagine di leader che realizza le sue principali promesse, dal divorzio da Bruxelles all’immunizzazione di massa. Inoltre è possibile che dal voto del 6 maggio discendano conseguenze a livello sistemico sia per l’unità nazionale del Regno Unito sia per il futuro ideologico-programmatico di Conservatori e Laburisti, con questi ultimi da tempo in cerca di un’identità più pragmatica e meno ideologica per riavvicinare gli elettori persi.
- Policy Brief 18/2021: Regno Unito. Dopo Brexit e pandemia, Boris Johnson ora alla prova elettorale, Domenico Maria Bruni