Non solo politica estera ed economia. L’Amministrazione guidata da Joe Biden sarà valutata anche per il suo impatto sull’assetto istituzionale degli Stati Uniti. Fin dalla campagna elettorale del 2020, infatti, il tema di una riforma della Corte Suprema è al centro del dibattito pubblico, giacché le tre nomine effettuate dal predecessore Donald Trump incidono significativamente sugli assetti (nonostante la recente designazione di una nuova “toga”, K.Brown Jackson). La questione analizzata in questo Policy Brief, con il ricorso all’analisi storica e giuridica, è di natura costituzionale: Biden è pressato dall'ala sinistra del suo partito perché si modifichi il numero dei giudici. Il Presidente privilegerà la pulsione della politica contingente o il rispetto della tavola di valori condivisi, cioè regole secolari che antepongono il tessuto di convivenza al perseguimento di obiettivi momentanei? È un dilemma profondo, che si può esprimere in termini più immediati: è preferibile un risultato di breve periodo (l'uovo) o uno di lungo periodo (la gallina), ossia la qualità del tessuto costituzionale? Un altro Presidente democratico, Franklin Delano Roosevelt, si trovò in un frangente analogo (cioè una Corte Suprema a lui non favorevole), fu parimenti pressato, ma nel primo quadriennio resistette. Biden seguirà il suo esempio?
Policy Brief n. 02/2022: L’Amministrazione Biden alla prova della Corte Suprema, Romano Ferrari Zumbini