Rafforzare il PNRR senza “riscriverlo” è possibile. Le opportunità di REPowerEU e Fondi strutturali
Per potenziare risorse ed effetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la strada della “riscrittura” dello stesso PNRR non è né fattibile né credibile. Tenere conto delle mutate circostanze però è ragionevole e legittimo. In questo Policy Brief si suggerisce al prossimo Governo italiano di tentare di rimodulare l’attuale Accordo di Partenariato 2021-2027 stretto con la Commissione europea, riprogrammando le risorse destinate ai Programmi operativi nazionali (PON) che ammontano complessivamente a 26,6 miliardi di euro (tra fondi europei e cofinanziamento nazionale) per il periodo 2021-2027, ad oggi in negoziazione con Bruxelles. Parliamo di PON in elaborazione presso i Ministeri, la maggioranza dei quali ricoprono anche il ruolo di amministrazioni titolari di componenti e investimenti del PNRR. Risorse peraltro destinate in larga parte a interventi nei medesimi ambiti perimetrati dalle missioni del PNRR.
Una strada da percorrere parallelamente a un’altra iniziativa diplomatica a Bruxelles, insieme ad altri Stati membri, per finanziare REPowerEU e il relativo nuovo capitolo PNRR mediante emissioni comuni di debito europeo, unico modo per fare fronte all’attuale crisi energetica senza ricadere in egoismi nazionali e “senza dividerci – per citare il Presidente del Consiglio uscente Mario Draghi – a seconda dello spazio dei nostri bilanci nazionali”.
Policy Brief n. 23/2022: Rafforzare il PNRR senza “riscriverlo” è possibile. Le opportunità di REPowerEU e Fondi strutturali, Luciano Monti