Perché la proposta Ue sul Patto di Stabilità è un “rischio politico” per l’Italia
Riduzione del debito pubblico italiano e del divario di competitività e crescita rispetto ad altri Paesi europei sono due obiettivi condivisibili. La riforma del Patto di Stabilità e Crescita proposta dalla Commissione europea è davvero lo strumento più adatto per raggiungerli? Molte delle analisi, in queste ore, si concentrano sulle (consuete) istanze rigoriste tedesche, ma i rischi principali per il nostro Paese – così come per il futuro delle relazioni intraeuropee – sembrano piuttosto annidarsi nella maggiore discrezionalità e nel crescente potere politico che la Commissione Ue trarrebbe dall’attuale riforma. La proposta comporta un sostanziale rafforzamento del vincolo esterno sulle politiche economiche dell’Italia per i prossimi anni. Un simile obiettivo può essere condivisibile. Persino desiderabile, per alcuni. Tuttavia, una scelta in tale direzione, se non pienamente ponderata, avrebbe come risultato ultimo quello di un incremento delle tensioni antieuropee, di cui non si sente onestamente il bisogno.
Policy Brief n. 7/2023, Perché la proposta Ue sul Patto di Stabilità è un “rischio politico” per l’Italia, Veronica De Romanis