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Ripartiamo con le riforme costituzionali? Sì, ma meglio con un percorso “a tappe”

Ripartiamo con le riforme costituzionali? Sì, ma meglio con un percorso “a tappe”

In questa legislatura si torna a ipotizzare una riforma della Costituzione, stavolta per concentrarsi sulla forma di governo. Quali lezioni è possibile trarre dal fallimento di diverse revisioni costituzionali di carattere complessivo tentate nelle passate legislature, e per altro verso dall’approvazione nella scorsa legislatura di una serie di revisioni costituzionali a carattere puntuale? Se le riforme si vogliono fare “sul serio”, e non usare come mero strumento comunicativo, l’esperienza tende a sconsigliare l’ipotesi di predisporre un unico progetto di revisione costituzionale sulla forma di governo, magari affidandone la redazione a una (ennesima) commissione bicamerale o a un comitato di studio governativo. Piuttosto, sarebbe assai utile procedere “a tappe”, mediante una successione di micro-revisioni costituzionali “puntuali”. In questo Policy Brief, oltre a ragionare su vantaggi e svantaggi di un metodo simile, si ipotizzano tre tappe per intervenire sulla forma di governo, partendo da quei tratti di strada su cui vi è una più ampia convergenza tra le forze politiche e gli stessi costituzionalisti.