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Organizzazione Didattica

Syllabi Executive program: Periferie Competitive

 Introduzione all’economia della conoscenza

Dagli anni Settanta l’economia è cambiata in modo rapido e irreversibile. Dalla società industriale descritta da Galbraith si è passati alla società post-industriale analizzata dal sociologo Bell. Una transizione che ha determinato il passaggio dalle grandi organizzazioni a modelli a rete, dalla gerarchia alla conoscenza diffusa, dalla meccanizzazione alla formazione continua. Il settore dei servizi è così divenuto prevalente sull’industria, lo sviluppo e la ricerca hanno occupato la centralità prima occupata dai processi. L’economia della conoscenza perdura ancora oggi, integrata dalle nuove tecnologie e dalla informazione su vasta scala. Il modulo ha l’obiettivo di analizzare la spinta ai processi di polarizzazione impressa dall’economia della conoscenza, nonché gli elementi su cui agire per creare “periferie competitive” e ristabilire condizioni di maggiore equilibrio nella distribuzione territoriale dei fattori critici dello sviluppo.

Polarizzazione dell’innovazione e nuove disuguaglianze economiche;

Negli ultimi decenni, l’innovazione tecnologica ha trasformato radicalmente l’economia globale, generando opportunità senza precedenti ma anche nuove forme di disuguaglianza, specialmente all'interno dei confini domestici (within country). La crescente polarizzazione dell’innovazione, concentrata oggi in specifiche aree geografiche, settori e gruppi sociali, sta amplificando il divario tra chi beneficia delle nuove tecnologie e chi rischia di rimanerne escluso (cosiddetti luoghi left behind).In questo modulo analizzeremo le dinamiche che guidano questa polarizzazione, il loro impatto sulle disuguaglianze economiche e le possibili strategie per rendere l’innovazione più inclusiva, accessibile e democratica.

Analisi quantitativa delle disuguaglianze territoriali

Le analisi quantitative delle disuguaglianze territoriali sono uno strumento cruciale per verificare lo status quo e i progressi delle politiche pubbliche volte a ridurre tali disparità. Il modulo si propone pertanto di fornire ai partecipanti gli strumenti per realizzare analisi quantitative delle diseguaglianze territoriali e dei diversi fenomeni rilevanti per la condizione delle diverse aree del Paese, anche esaminando alcune esperienze pratiche di analisi quantitativa delle disuguaglianze territoriali.

 Analisi comparativa e best practice. Territori competitivi: Galway e l’ecosistema Atlantico del bio-medicale; Distretti 4.0: Bologna, la Via Emilia e l’evoluzione del modello di cluster industriale

L’innovazione e la competitività territoriale si sviluppano attraverso modelli differenti e quasi sempre idiosincratici, plasmati dalle risorse locali, dalle politiche pubbliche e dalla capacità di collaborazione tra attori economici privati e istituzionali. In questa sessione si analizzeranno due casi emblematici di ecosistemi dell’innovazione in provincia: l’ecosistema bio-medicale di Galway, parte della cosiddetta “Atlantic Innovation Corridor” in Irlanda, e l’evoluzione del meta distretto industriale della Via Emilia, dove l’utilizzo di nuove tecnologie e nuovi modelli di business stanno ridefinendo il concetto tradizionale di cluster. Attraverso un confronto tra queste esperienze, si identificheranno le best practice che possono favorire lo sviluppo sostenibile e l’attrattività dei territori nel contesto competitivo globale.

Verso un modello per le “Periferie Competitive”

Le periferie nell'economia della conoscenza non sono più solo aree marginali rispetto ai grandi poli dell’innovazione, ma possono diventare spazi dinamici di sviluppo economico e tecnologico. Attraverso il concetto di Periferie Competitive, questa sessione esplorerà come territori apparentemente svantaggiati possano trasformarsi in ecosistemi innovativi, grazie a strategie di specializzazione intelligente, investimenti mirati e reti di collaborazione globale. Nel modulo si identificheranno i fattori chiave per costruire un modello replicabile, capace di coniugare crescita economica, inclusione sociale e sostenibilità.

Strumenti: PNRR, Fondo complementare nazionale, Fondo Sviluppo e Coesione

Obiettivo del modulo è esaminare gli strumenti, normativi ed economico-finanziari, per ridurre le diseguaglianze territoriali. Tra questi, specifica attenzione sarà rivolta al PNRR e alle misure, al suo interno, finalizzate a ridurre le disuguaglianze territoriali, nonché al Fondo complementare nazionale, per il quale sono utilizzate le medesime procedure del PNRR. Infine, nel modulo si analizzerà il ruolo del Fondo Sviluppo e Coesione, che rappresenta lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali.

 L’Open Innovation come fattore di sviluppo locale: l’esperienza della Smart Road di Anas

Il modulo ha l’obiettivo di analizzare il legame tra innovazione e sviluppo delle periferie. In particolare, si può individuare nell’open innovation un veicolo di sviluppo socioeconomico dei territori, in quanto l’apertura all’innovazione può trasformare le comunità e gli ecosistemi locali. Nell’ambito del modulo saranno esaminati alcuni casi pratici, come il Programma “Anas Smart Road”, che ha, tra i suoi fini, anche quello di collegare centri nevralgici e periferici del Paese.

 Cambiamenti climatici, neo-popolamento, “restanza” e migrazioni interne: rischi e opportunità per i territori montani e per le aree periferiche

Il modulo prevede in apertura la presentazione e analisi di dati socio-demografici e territoriali, rispetto ai fenomeni di neo-popolamento nell’arco alpino, in relazione ai trend di migrazione interna e internazionale. Verranno quindi presentati e discussi i risultati di recenti ricerche nazionali sul tema della “restanza” giovanile in aree interne e della “migrazione verticale” climatica dalle aree metropolitane di pianura verso le terre alte, con un focus sui driver di questi processi, sui loro impatti e sui trend in atto. Si analizzeranno, infine, alcune progettualità concrete e buone pratiche in tema di formazione e accompagnamento alla montagna degli “aspiranti montanari”, con l’obiettivo di discutere quindi le opportunità e le sfide che gli scenari futuri pongono a chi amministra e vive i territori montani italiani.

 Nuove narrazioni delle periferie competitive (aree interne e montane), dal marketing turistico al marketing di destinazione

I brand dei territori valgono per i valori che veicolano e che devono possibilmente essere unici, distintivi e credibili ma, soprattutto, coerenti. In questa epoca, specialmente, i territori sono obbligati ad andare oltre a valori che la società civile ritiene siano prerequisiti, come sostenibilità, inclusione, rispetto dell’ambiente. Si passa così dalla descrizione della bellezza ambientale, dei luoghi e della qualità dell’ospitalità, al significato che un paese, una regione o una città, assumono nell’immaginario collettivo. Si tratta quindi di "attrattività", la cui formulazione passa anche attraverso il linguaggio che si utilizza e l'immaginario che si riesce a trasmettere e, nel tempo, a costruire. Nel modulo si esaminerà la costruzione di un brand di destinazione (turismo), che è il primo passo verso la definizione di un brand territoriale, sommatoria virtuosa di un insieme di codici, valori e prodotti, che danno sostanza al “posizionamento”, ovvero a ciò che autonomamente pensa, ciascuno/a di noi, rispetto ad una marca, ad un prodotto, ad un servizio e, in questo caso, ad un territorio.

Modelli di governance

Nel modulo si prenderanno in considerazione i principali modelli di governance nella gestione dei territori, anche con approccio comparato. In particolare, si analizzeranno i meccanismi di finanziamento delle politiche pubbliche e la capacità delle amministrazioni regionali e locali di trasformare con efficacia le risorse disponibili in servizi di qualità, anche ricorrendo alle soluzioni istituzionali esistenti per la gestione condivisa di alcune funzioni e servizi amministrativi.